6 - I verbi

Ciao a tutti! eccoci ai tanto (attesi e) temuti verbi! 
Abbiamo già detto che i verbi possono avere una forma onorifica o gentile, che si usa per i verbi delle proposizioni principali in un linguaggio di media cortesia, e una forma piana, che si usa per i verbi delle proposizioni secondarie in un linguaggio di media cortesia e per i verbi delle proposizioni principali e secondarie in un linguaggio familiare. Aggiungiamo che i verbi giapponesi possono essere transitivi (in える) e intransitivi (in いる) ma NON riflessivi.
Cominciamo con le classi verbali:

Classi dei verbi
La forma verbale che si trova nei dizionari è la forma piana, quella più vicina all'infinito.
1a classe: (chiamati ichidan perché hanno un solo modo di coniugazione) comprende la maggior parte dei verbi (detti "deboli") che solitamente terminano in える e いる.  Sono i più simpatici perché nella coniugazione tolgono sempre la sillaba .
2a classe: (chiamati godan perché nella coniugazione prendono tutte le 5 vocali) come vedremo fra poco, comprende tutti gli altri verbi (detti "forti").

Dopo aver visto le due classi è ora di entrare nel vivo della coniugazione, cominciando con le BASI: la coniugazione (e quindi le basi) vanno in ordine vocalico, quindi A I U E O (あ, い, う, え, お).

Basi Verbali
Base negativa (A- あ):
per i verbi della 1a classe る diventa  えない e いない;
per i verbi della 2a classe la vocale い diventa あ.
Aggiungendo alla base negativa i seguenti suffissi si ottengono le seguenti forme:

Forma passiva:
Per i verbi della 1a classe si usa il verbo ausiliario られる.
Per i verbi della 2a classe si usa il verbo ausiliario れる.
Forma potenziale: corrisponde in italiano al verbo "potere" seguito dal verbo che si considera.
Per i verbi della 1a classe è identica alla forma passiva.
Per i verbi della 2a classe si ottiene con える.
Forma causativa: corrisponde in italiano al significato di "far fare o lasciare fare qualcosa a qualcuno". Per ottenerla si usa:
per i verbi della 1a classe il verbo ausiliario させる;
per i verbi della 2a classe il verbo ausiliario せる.

Base conclusiva (I - い): Coincide con la forma dizionario;

Base indefinita (U -): serve soprattutto per coniugare il verbo nella forma gentile. Spesso coincide col sostantivo di significato corrispondente a quello del verbo (ci da la possibilità conoscendo il verbo, di ricavare il corrispondente sostantivo). Si ottiene:
per i verbi della 1classe togliendo la desinenza る dalla forma del dizionario;
per i verbi della 2classe sostituendo la vocale い alla vocale う con la quale termina la forma del dizionario.
Aggiungendo alla base indefinita le voci del verbo ausiliario onorifico ます (vedere più avanti) si ottiene la coniugazione gentile del verbo.

Base condizionale (E - え):
si ottiene per entrambe le classi verbali sostituendo la vocale う alla え.

Base imperativa- esortativa (O - お):
per i verbi della 1a classe sostituendo る con よ;
per i verbi della 2a classe sostituendo la vocale う alla お.
Coniugazione

I modi del verbo giapponese sono: indicativo, condizionale, imperativo e gerundio. In giapponese esistono delle forme che non vengono contemplate dall'italiano, anche se è facile renderle: sono le forme potenzialecausativa (già viste prima ) e desiderativache si forma aggiungendo il suffisso – たい alla radice, oppure, verbo in て (che corrisponde quasi al gerundio italiano) ほしい.
Per quanto riguarda i tempi, eccoli nella pratica della coniugazione piana:
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immagine mia
come potete vedere il giapponese ha solo due tempi: presente e passato, infatti il futuro si rende con il presente indicativo.
La coniugazione negativa ha, chiaramente, la base negativaquindi per i verbi della seconda classe l'ultima sillaba (a parte per l'imperativo per cui terminerà in ) terminerà in あ. Da notare l'utilizzo, per il passato indicativo, sempre negativo, del suffisso -かった, utilizzato anche per gli aggettivi in い)
La coniugazione gentile può essere riassunta nella coniugazione dell'ausiliare
ます perché viene coniugato direttamente questo verbo.
I verbi della prima classe perdono la sillaba finale る;
i verbi della seconda classe prendono la base conclusiva (quella in い, per intenderci), per cui la sillaba daく, per esempio diventa き).
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Per scrivere questa lezione mi sono basata su: la Grammatica giapponese e il manuale "Parlo Giapponese" della A. Vallardi.

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